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4 casi di Growth Hacking che ogni startup dovrebbe conoscere

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4 casi di Growth Hacking che ogni startup dovrebbe conoscere

Il Growth Hacking è un modello organizzativo, un processo che ha aiutato startup (e non solo) ad accrescere il proprio business in modo esponenziale ed in pochissimo tempo. Il termine è stato coniato da Sean Ellis nel 2010.
Anche se nei prossimi mesi avrà inizio a Milano il primo corso per formare Growth Hacker in Europa, questa figura è ancora semi-sconosciuta in Italia. Eppure, il growth hacking per le startup con risorse limitate (e perché no, anche per le PMI), è un approccio estremamente utile.
Ecco perché ho voluto racchiudere in questo articolo 4 casi che hanno permesso a famose startup di crescere molto velocemente, infrangendo quelle che sono le tradizionali regole di marketing. Leggili con attenzione perché potresti trovare una nuova soluzione ai tuoi problemi.

Caso nr.1: Dropbox

Il metodo tradizionale per acquisire velocemente nuovi clienti prevede investimenti, anche importanti, nell’advertising (online o offline) giusto?
Dropbox si è trovata di fronte ad un fastidioso problema (che forse hai anche tu): ogni nuovo cliente portava 99$ nelle casse dell’azienda, ma per acquisirlo doveva spenderne 250.
Alla ricerca di nuovi modi per crescere rapidamente, i fondatori hanno pensato bene di creare un sistema di referral che aggiungeva 500 MB di spazio agli attuali clienti.
Una soluzione tanto semplice quanto efficace visto che nel giro di 15 mesi Dropbox è passata da 100.000 iscritti a 4 milioni.

Caso nr.2: PicMonkey

Il settore del photo editing in cui questa start up si è addentrata, è uno dei più competitivi e, solo la strada del growth hacking è sostenibile, quindi che cosa hanno fatto i loro fondatori? Hanno basato il loro modello di business su una versione gratuita con filtri e opzioni di base, mentre la versione completa chiedeva un pagamento di 4,99$.
Il risultato lascia poco spazio alle interpretazioni visto che, stando alle dichiarazioni del CEO, i guadagni sono cresciuti di circa il 40% all’anno. Il merito è soprattutto di un “cavallo di troia” per attirare nuovi iscritti, convertiti poi in clienti da un funnel ben progettato.

Caso nr.3: Airbnb

Il caso forse più famoso è quello che vede la più conosciuta piattaforma di home sharing. In questo caso i fondatori di quella che era ancora una start up stavano cercando un metodo alternativo per acquisire nuovi clienti, che non prevedesse canali a pagamento. Allora si sono posti la domanda:

Le persone dove cercano i loro hotel?

La risposta è arrivata in poco tempo: Craiglist.
A questo punto i programmatori di Airbnb si sono messi al lavoro per permettere ai loro utenti di pubblicare gli annunci direttamente su Craiglist, nonostante l’assenza di API aperte.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti, perché grazie a questa strategia Airbnb è riuscito ad attirare l’attenzione di migliaia di utenti che navigavano su Craiglist.

Caso nr. 4: Tinder

Infine, ho voluto inserire in questa lista anche un caso meno conosciuto e diverso dagli altri, ma allo stesso tempo, molto interessante. Tinder è un’app pensata per allargare la rete di conoscenze e fare nuove amicizie.
Prima di tutto dobbiamo dire che i fondatori hanno deciso di mettere KRISS (keep it simple stupid) al centro di tutto e, dato che considero la semplicità un’arma potentissima, non posso che condividere questa filosofia.
Ad ogni modo, che cos’ha di particolare questo case study? A differenza di tutti quelli visti finora, i fondatori hanno preferito usare una strategia offline.
Nello specifico, puntavano a raggiungere single interessati a fare nuovi incontri e amanti della tecnologia. Hanno quindi pensato bene che l’università fosse il luogo perfetto per organizzare delle feste in cui per entrare bisognava scaricare l’app.
Quali sono stati i risultati? È sufficiente dire che Forbes ha definito Tinder “l’app del momento”.

Come si può sfruttare il Growth Hacking?

Dopo aver letto questi 3 casi studio immagino che starai pensando a come poter sfruttare anche tu queste strategie per far crescere la tua startup, vero?
Allora, anche se approfondirò questo aspetto nei prossimi articoli, voglio comunque anticiparti alcuni consigli che possono esserti utili fin da subito.
Innanzitutto, la regola base per ogni startup è quella di innovare e per farlo devi uscire dagli schemi, dalle vecchie regole di marketing. Oltre a questo devi poi conoscere a fondo i tuoi clienti, i loro bisogni/desideri e le loro abitudini.
Una volta che hai questi due elementi non ti resta che usare il metodo lean che prevede un ciclo continuo di miglioramento: fai dei test, misura i risultati, correggi il tiro e testa di nuovo.
Questa è un’estrema sintesi di come puoi anche tu diventare un Growth Hacker, ma se vuoi approfondire l’argomento ti consiglio di rimanere collegato perché a breve pubblicherò una vera e propria guida sull’argomento.
Stay tuned
Alessio
Articolo di Alessio Giampieri -> Profilo linkedin

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