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Gli errori finanziari più gravi commessi dalle piccole medie imprese

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Gli errori finanziari più gravi, commessi dalle piccole medie imprese

Risposta di Fabrizio Villani, Cofounder & Head of Growth – cofounder di Fintastico (2017-oggi), su Quora
La gestione finanziaria, l’analisi dei flussi di cassa e la previsione della liquidità aziendale, possono essere punti cruciali che ostacolano la crescita delle piccole e medie imprese.
Spesso sono operazioni trattate in maniera troppo superficiale, e questo espone ad un rischio di errori frequente.

Gli errori finanziari nella gestione di Piccole Medie Imprese

Ci sono 5 errori tipici nella gestione finanziaria delle PMI.

Mancanza di una strategia o competenze per l’analisi dei dati

La mancanza di una strategia e/o di competenze per l’analisi dei dati, è il 1° degli errori tipici. Infatti per gestire e aumentare la liquidità, è necessario eseguire un’analisi continua basata su dati precisi e completi relativi a:

  • vendite: dati che non dovrebbero essere intesi come semplici somme forfettarie, ma determinati dalle effettive vendite di prodotti e servizi avvenute nel passato, e presunti per il futuro in base al valore medio dello scontrino/acquisto, moltiplicato il numero di vendite previsto;
  • costi variabili: costi che variano a seconda del quantitativo di merce prodotta o movimentata e che dovrebbero essere ipotizzati in base alle proprie previsioni di vendita;
  • costi fissi: costi permanenti che, se in corso d’opera non subentrano cambiamenti significativi, possono essere recuperati dai bilanci precedenti.

Con queste informazioni è possibile ottenere una previsione significativa dei flussi di cassa in entrata e uscita.

Qual è la differenza tra profitti e flussi di cassa?

Il 2° errore tipico riguarda il non capire la differenza tra profitti e flussi di cassa.
Il profitto rappresenta la differenza tra il ricavo totale derivante da un prodotto ed il suo costo totale di produzione, il cash flow o flussi di cassa rappresentano invece la ricostruzione dei flussi monetari (differenza tra tutte le entrate e le uscite monetarie) dell’impresa.
L’analisi dei flussi di cassa è quindi un passo ulteriore che permette di includere nell’analisi, fattori quali i crediti, le rimanenze, i pagamenti da emettere, oltre ad informazioni relative al saldo di eventuali prestiti.
Comprendere questa differenza è quindi essenziale per una più agile ottimizzazione della gestione dei flussi di cassa aziendali.
Ad esempio un’azienda può avere ottimi profitti, ma essere in difficoltà con i flussi di cassa perché gli incassi arrivano in ritardo rispetto ai pagamenti.


Leggi anche Banca e impresa: presente e futuro


Come gestire gli investimenti

Il 3° errore tipico riguarda la gestione degli investimenti.
La buona gestione dei flussi di cassa significa, tra le varie cose, anche pagare i beni acquistati per l’impresa entro un periodo non superiore rispetto al ciclo di vita degli stessi.
Se, per esempio, si comprano 500 biglietti da visita da consegnare tutti alla fiera della prossima settimana, converrà sborsare subito l’intero importo. Ma se all’attività serve un macchinario molto costoso che dovrebbe funzionare per almeno 5 anni, allora sarà meglio restituire i soldi del finanziamento, in un lasso temporale paritario, ma mai superiore.
Un altro buon consiglio è quello di cercare fonti alternative per il supporto economico dell’impresa in caso di necessità da canali non tradizionali, in modo da non gravare troppo sul bilancio aziendale.
Si possono trovare alcune fonti di credito alternative al canale tradizionale.

Non avere strumenti adeguati

Il 4° errore tipico è quello di non usare strumenti adeguati.
Se i flussi di cassa vengono, per esempio, registrati a mano o su semplici fogli di calcolo, oltre a rendere la tenuta e l’analisi più complessa, si aumenterà il rischio di commettere dimenticanze ed errori.
Il modo più semplice per evitare simili problematiche, è certamente quello di utilizzare un software di contabilità che aiuti a migliorare la gestione finanziaria del business, semplificando le operazioni da svolgere nel quotidiano e agevolando inoltre l’intervento del commercialista. Anche in questo caso ci sono ottimi esempi di software a supporto della gestione aziendale.
Il 5° errore tipico è di concentrarsi solo sulla riduzione dei costi.
Chi vuole aumentare la liquidità aziendale, spesso e volentieri, commette l’errore di concentrarsi più sulla riduzione dei costi, che sulle effettive opportunità di crescita dei ricavi.
L’analisi dei costi e la riduzione di questi, è sicuramente importante, ma al contempo limitante dato che i costi non possono essere meno di zero. Mentre i ricavi potenzialmente possono crescere all’infinito.
Un errore fin troppo comune che può essere evitato, comprendendo a fondo e sfruttando al massimo i cosiddetti driver delle entrate relativi a:

  • numero di clienti acquisiti;
  • numero di volte in cui i clienti effettuano un acquisto;
  • spesa media / scontrino medio per cliente.

Gestendo a dovere questi driver è possibile migliorare notevolmente la liquidità aziendale evitando i più comuni effetti collaterali del taglio dei costi.
 


Questa domanda è apparsa originariamente su Quora: Quali sono gli errori finanziari più gravi commessi dalle piccole aziende?


 

Gli errori finanziari più gravi commessi dalle piccole medie imprese

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