Corporate Innovation

Retail Innovation: Ricerca e Sviluppo per sopravvivere nel tempo

Innovazione Ricerca e Sviluppo

Scopri come fare Ricerca e Sviluppo, innovare la tua azienda senza spendere patrimoni milionari. Cos'è l'Open Innovation e come farla. Buona lettura.

Viviamo in un periodo in cui ogni mese nascono nuove tecnologie o nuove applicazioni per il loro utilizzo.
È importante restare al passo con i tempi, con i trend e le evoluzioni del settore e di come il consumatore acquista i nostri prodotti. Ma come possiamo farlo senza spendere patrimoni interi in Ricerca e Sviluppo e rischiare poi di non avere in mano nuovi prodotti adatti al mercato?
Scopriamolo in questa nuova puntata della saga Retail Innovation.

Ricerca e Sviluppo nelle imprese

La seconda attività di supporto della digital value chain è Ricerca e Sviluppo (R&S).
Anche questa attività porta valore all’impresa in maniera indiretta e può rappresentare vantaggio competitivo.
Sviluppo delle tecnologie: tutte quelle attività finalizzate al miglioramento del prodotto e dei processi. Queste attività vengono in genere identificate con il processo R&D (Research and Development).
L’attività di R&S comprende due momenti distinti:

  • la ricerca, rivolta soprattutto all’ideazione e alla sperimentazione di nuovi prodotti o processi, e condotta in condizioni di laboratorio;
  • lo sviluppo, o ricerca applicata, in cui le invenzioni della ricerca assumono una dimensione economica e si trasformano in innovazioni.

La funzione R&S comprende attività di progettazione finalizzate, da un lato, alla diversificazione della produzione, e dall’altro alla soddisfazione di nuovi bisogni sorti o indotti nei consumatori. Essa deve operare in stretto collegamento con la funzione di marketing e la funzione di produzione per evitare di trovarsi impegnata a sperimentare prodotti di difficile commercializzazione.
In uno scenario di forte competizione globale, il processo di innovazione e sviluppo dei nuovi prodotti è veramente un elemento cruciale per garantire nel tempo il successo di un’azienda.
I prodotti hanno cicli di vita sempre più brevi e le aziende sono sempre più sollecitate dall’evoluzione tecnologica, dalle necessità di migliorare continuamente costi e prestazioni dei loro prodotti.


L’innovazione è la ricerca di una soluzione migliore ad un problema e non di semplici prodotti.


Il modello adottato in IMA per lo sviluppo dell’innovazione è di tipo diffuso: le innovazioni possono infatti provenire da idee dei singoli, dagli input del Marketing, dall’analisi delle macchine dei competitor, dall’innovazione collaborativa oppure dallo scouting delle tecnologie abilitanti.

Nuovi modi di fare Ricerca e Sviluppo

La R&S è una delle principali fonti di innovazione tecnologica, ma non la sola.
Un’impresa può adottare una nuova tecnologia generata al proprio interno, attraverso i suoi laboratori di ricerca, ma può anche acquisirla in altri modi, tra i quali, per esempio, vari processi di apprendimento (learning by doing, learning by using), acquisizioni di macchinari che incorporano tecnologie nuove (know-how), imitazioni, contratti di licenza, accordi di collaborazione.
Il modello di innovazione individuato dall’economista californiano Henry Chesbrough per cui le aziende possono ricorrere a risorse provenienti dall’esterno (startup, università, fornitori…) ha ormai quasi un quarto di secolo e sta diventando sempre più diffuso anche in Italia.
Negli ultimi anni le aziende stanno sperimentando una profonda trasformazione al proprio interno e nei rapporti con l’esterno grazie all’open innovation.
L’innovazione aperta è un nuovo approccio strategico e culturale in base al quale le imprese, per creare più valore e competere meglio sul mercato, scelgono di ricorrere non più e non soltanto a idee e risorse interne, ma anche a idee, soluzioni, strumenti e competenze tecnologiche che arrivano dall’esterno, in particolare da startup, università, istituti di ricerca, fornitori, inventori, programmatori e consulenti.
La formula dell’open innovation prevede che un’azienda possa accedere alle innovazioni disponibili sul mercato integrandole con il proprio modello di business.
Un processo del genere consente anche un più rapido time to market, ovvero un tempo minore per passare dalla fase di ideazione del prodotto o servizio o alla sua immissione sul mercato: di alcune di queste fasi, come per esempio la prototipazione di alcuni manufatti, possono occuparsi in determinati casi anche realtà esterne come le startup.

Come si realizza l’open innovation

Le modalità concrete attraverso le quali si realizza l’open innovation possono essere molteplici. Si può fare lanciando un concorso per idee innovative, stringendo accordi di collaborazione con i partner, aprendo hub o think tank interni o facendo acquisizioni tra le realtà più interessanti.
Vediamo alcune di queste modalità.

  1. CALL FOR IDEAS, HACKATHON: Sono numerose le aziende che vanno a caccia di idee innovative tra le realtà più disparate (startup, piccole e medie imprese, associazioni o anche singoli individui) utilizzando lo strumento della call for ideas, ovvero un concorso di idee solitamente rivolto a persone o imprese attive in specifici settori di mercato.
  2. INCUBATORI E ACCELERATORI AZIENDALI: Per portare l’innovazione all’interno di un’impresa si può decidere di costituire incubatori o acceleratori di startup gestiti direttamente o indirettamente dall’azienda.
    Queste strutture hanno lo scopo di sostenere gli sforzi iniziali delle giovani società e accompagnarle nella loro crescita fornendo strumenti e spazi utili a sviluppare un business efficace.
    La supervisione del processo di accelerazione da parte dell’azienda può consentire una collaborazione più diretta e mirata.
  3. PARTNERSHIP: Un altro percorso di open innovation riguarda la possibilità di stringere accordi con partner esterni. Possono essere accordi inter-aziendali, multinazionali e imprese possono scegliere di avviare partnership e rapporti di collaborazione con università, centri di ricerca o gruppi di ricercatori. Oppure una grande azienda può allearsi con un’altra grande azienda.
  4. ACQUISIZIONI: L’acquisizione, da parte di corporation o grandi aziende, di startup o pmi innovative è considerato uno degli strumenti principali per fare open innovation. Le aziende che rilevano la maggioranza delle quote delle nuove imprese si assicurano in un colpo solo idee, tecnologie e competenze.

Leggi anche Retail innovation: perché le tecnologie esponenziali stermineranno i negozi fisici per come li conosciamo oggi


Conslusioni

Per concludere, possiamo dire che l’innovazione è necessaria per poter sopravvivere e prosperare nel mercato attuale.
Per farlo non è indispensabile spendere patrimoni in ricerca e sviluppo. Nella mia visione della società del futuro questo processo sarà operato in completa collaborazione tra le aziende del settore.
Penso che l’idea più importante sia legata al pensiero laterale. Con il termine pensiero laterale, coniato dallo psicologo maltese Edward de Bono, si intende una modalità di risoluzione di problemi logici (problem solving) che prevede un approccio particolare, ovvero l’osservazione del problema da diverse angolazioni, contrapposta alla tradizionale modalità.
La creatività è la competenza chiave per avere un pensiero laterale.
Per fare innovazione, ricerca e sviluppo è fondamentale essere creativi.
 
Come sempre buona innovazione e sii creativo!
Ci leggiamo nel prossimo articolo,
Emanuele

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