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La parola a Miriam Bertoli, co-ideatrice del Freelancecamp, evento dedicato al lavoro indipendente

freelancecamp

Lo ammetto. Mentre scrivo sono con un occhio sul testo ed uno sul gruppo Facebook del Freelancecamp. Sto cercando di acchiappare il biglietto dell’ultimo minuto per il Freelancecamp di Roma di qualcuno che non ha più possibilità di andare (che quel qualcuno non me ne voglia 🙂 ). La speranza è l’ultima a morire…
Altrimenti, come ogni anno ormai dal 2014, buon caro “vecchio” streaming, vieni a me 🙂 Perché per fortuna si può seguire anche da casa.

Il Freelancecamp, l’evento dedicato al lavoro indipendente

Quest’anno, per la seconda volta dalla nascita del Freelancecamp, ad ospitare la tappa di Ottobre, sarà Roma e nella settimana in cui si svolgerà l’European Freelancers Week!


La European Freelancers Week è il più grande evento annuale del mondo del lavoro indipendente, volto a potenziare l’auto-organizzazione dei lavoratori autonomi. È realizzato come una serie di eventi locali indipendenti, tenuti sotto un marchio comune in diversi paesi europei a metà Ottobre.

Ha un formato inclusivo, crowdsourcing e decentralizzato in modo che chiunque possa partecipare. 


Il Freelancecamp è un evento informale con un programma formato dalle proposte di speech dei partecipanti. Il format di base è il barcamp all’americana, detto anche un-conference, cioè non-conferenza; non ci sono relatori, ma partecipanti che propongono esperienze utili a semplificare la vita e il lavoro dei freelance. Gli ambiti sono:

  • Vivere (bene) da freelance: consigli, strumenti, buone pratiche, per organizzarsi / gestire bene il tempo / avere cura di sé.
  • Il vil denaro: fare i conti, fatturare, farsi pagare, risparmiare; metodi, pratiche e strumenti.
  • Storie che insegnano: esperienze che possono aiutare altri freelance
  • Varie ed eventuali: speech che non rientrano nelle categorie precedenti, ma che vale la pena seguire.

L’obiettivo del Freelancecamp? Crescere, condividere ed imparare.

La parola a Miriam Bertoli, ideatrice del Freelancecamp

Da quando ho avuto la notizia del sold out di Roma, (oltre a rosicare di brutto 🙂 ) mi è venuta l’idea di dedicare delle interviste all’evento, sia per curiosare un po’ sugli speech, sia per dare l’opportunità a coloro che sono interessati a far parte del mondo del lavoro indipendente, di scoprire un evento molto formativo, ricco di spunti e consigli utili per la libera professione.
Dopo aver intervistato Alessandra Farabegoli, lasciamo la parola a Miriam Bertoli, consulente e formatrice di marketing digitale da più di 15 anni, autrice del libro  Web marketing per le PMI. Oltre ad essere co-ideatrice del Freelancecamp è tra le fondatrici delle Girl Geek Dinners Nordest, un movimento internazionale, nato a Londra nel 2005 e diffusosi in diversi paesi, con l’obiettivo di creare momenti di incontro e networking tra donne appassionate di internet e nuove tecnologie.
Buona intervista!

Q. Cosa vuol dire oggi essere freelance in Italia? Quali i pro ed i contro della libera professione?

Miriam Bertoli

Miriam Bertoli


A. Discorso lungo, ma cercherò di essere breve 🙂
I pro sono la libertà di gestire la propria giornata, scegliere con chi lavorare e quale percorso di crescita professionale costruirsi. Essere e muoversi Free, insomma.
Poi ci sono aspetti che possono essere considerati dei pro o dei contro, dipende dai punti di vista, che riassumo con “il freelance è uno e trino, anzi di più”: oltre a saper fare il suo mestiere di designer, copywriter, consulente di marketing, social media manager o quel che fa, deve saper fare preventivi, gestire la parte amministrativa e i flussi di cassa, capire in che direzione va il suo settore e in che cosa investire.
Dal mio punto di vista quindi i veri unici “contro” – posto che il freelance è un imprenditore di sé stesso e se si lamenta perché non trova clienti, è perché probabilmente non sta proponendo ciò di cui il mercato ha bisogno – sono nelle minori tutele in caso di malattia e maternità, rispetto a quanto previsto per i lavoratori dipendenti e a parità di contributi versati.
Per il resto essere freelance oggi in Italia, ha gli stessi punti deboli del fare impresa, in generale: alta tassazione e pagamenti non sempre rapidi. Per questo è ancora più importante saper scegliere bene i clienti.

Q. Quanto è importante la formazione per un libero professionista?

A. Fondamentale. Almeno nel mio caso, porto ai miei clienti e a chi partecipa ai miei corsi di formazione, conoscenze ed esperienza. E posso generare davvero valore solo se sono sempre sul pezzo.
Se non investo nella mia formazione prima di tutto, finirei per vendere “merce scaduta”. Per questo ogni anno metto a budget un importo per corsi di formazione ed eventi formativi in Italia e all’estero; alcune aree di formazione le definisco a inizio anno, condividendole all’interno del percorso che sto facendo con una business coach professionista, altre li intercetto nel corso dei mesi, con un po’ di serendipity e curiosità.

Q. Leggendo il tuo libro “Web Marketing per le PMI”, ho trovato tanti spunti utili. Cerchiamo di dare un input a chi ancora non l’ha letto. Quali sono i passi che dovrebbe seguire un professionista, per strutturare una strategia di web marketing adatta al settore?

A. Il primo input è che nelle prossime settimane esce la nuova edizione completamente aggiornata e rivista di “Web marketing per le PMI”, la terza 🙂
Le linee guide per impostare una strategia per un professionista, le riassumo in tre punti:

  1. Chiarisci i tuoi obiettivi: cosa vuoi ottenere? Che servizi stai vendendo? Che ruolo hanno i punti di contatto digitali per acquisire nuovi clienti, gestire al meglio quelli che già hai e incentivare il passaparola? Formalizza gli obiettivi in numeri (quanti iscritti alla newsletter? quanti form di richiesta informazioni dal sito?) e non perderli di vista nel corso dei mesi;
  2. Conosci i tuoi clienti: chi sono, che cosa si aspettano da te, che bisogni e problemi puoi risolvere, dove si informano, cosa leggono, dove puoi trovarli online?
  3. Pensando ai tuoi clienti potenziali, presto ti renderai conto che non ha più senso parlare di marketing digitale e marketing non digitale. Questa etichetta “digitale”, “web”, ecc ci serve per chiarire che abbiamo un focus particolare sui punti di contatto digitali, ma non perché siano qualcosa di separato da un disegno più grande.

Q. Ci siamo, inizia il Freelancecamp e ti ritroverai a parlare al mondo freelance. Racconta qualcosa dell’evento.

A. Prima di tutto, per chi non potrà essere fisicamente a Roma, la buona notizia è che ci sarà lo streaming! Che non è proprio come essere lì, ma i contenuti si possono seguire bene anche live da casa.
Per il resto, il programma è molto ricco e toccheremo tanti aspetti diversi, tutti interessanti per un freelance.
Grazie Miriam!
Mentre aspetti l’inizio del Freelancecamp di Roma, qui trovi lo streaming di tutte le edizioni precedenti con tanti interventi utili alla professione del freelance 😉

La parola a Miriam Bertoli, co-ideatrice del Freelancecamp, evento dedicato al lavoro indipendente

Contatti

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