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Gli innovatori del 2017 e la cultura dell'innovazione: Rapporto AGI/Censis

cultura dell'innovazione

Gli innovatori del 2017 e la cultura dell'innovazione: Rapporto AGI/Censis

Che impatto hanno avuto le innovazioni degli ultimi venti anni sull’economia e sulla società italiana? La risposta la fornisce il Rapporto 2017 Agi-Censis sulla cultura dell’innovazione. Una fotografia sulla voglia di futuro degli italiani, con speranze e paure verso un Paese in continuo cambiamento.
Alla Camera dei Deputati saranno presentati tutti i dati della ricerca, potrai seguire sia la diretta live, che scaricare qui il rapporto completo di Riccardo Luna.
Per seguire l’evento in diretta aggiorna questa finestra alle ore 11.00 😉

Nel corso dell’evento saranno premiati con la Fondazione Cotec i 34 campioni dell’innovazione italiana. Tra questi una nostra vecchia conoscenza, i ragazzi di Cubbit, startup innovativa intervistata da Elisabetta Tatì qualche tempo fa, realizzatori del primo data-center al mondo distribuito, che non possiede server e supera i limiti del cloud storage tradizionale.

Gli innovatori del 2017 e la cultura dell’innovazione degli italiani

Il Rapporto AGI/Censis mostra una visuale di quelle che sono le speranze e le paure di un paese che sta cambiando. Una diapositiva che concentra l’attenzione sulla disponibilità ad aderire ai nuovi schemi.
Durante questo 2017, accanto alla voglia di futuro, sono emersi anche altri argomenti chiave che portano alla luce quelli che sono i dubbi e le domande di un paese, sui cambiamenti in atto: sicurezza, diritti, equità e rivoluzione energetica.
La gran parte degli italiani si dimostra fiduciosa verso il cambiamento (57,9%) dichiarando che le trasformazioni hanno generato effetti positivi, nonostante alcuni sottolineino anche l’insorgere di alcuni problemi.
Sarà questo il tema discusso alla Camera dei Deputati insieme alla Presidente della Camera Laura Boldrini, il segretario generale del Censis Giorgio De Rita e il direttore di Agi Riccardo Luna, durante l’evento “#InnovazioneItalia: storie, idee e persone che cambiano il mondo” promosso da Agi.
Oltre ad esaminare il Rapporto AGI/Censis saranno premiate anche le eccellenze dell’innovazione italiana con il Premio dei Premi per l’Innovazione.
In questo scenario ci sono imprese, enti pubblici, università e designer, che stanno cogliendo le opportunità offerte dall’innovazione mostrando tutta la vitalità e competitività del nostro Paese.
A questi “campioni” dell’innovazione è dedicato il Premio dei Premi 2017, istituito dal Governo Italiano nel 2008, organizzato dalla Fondazione Cotec, come riconoscimento per il forte impulso e contributo alla rinascita del nostro Paese.
Così come le precedenti, anche la nona edizione del Premio testimonia la vitalità del tessuto imprenditoriale italiano, in possesso di conoscenze avanzate e ricco di elementi di creatività:

  • Dall’evoluzione del design nel settore medicale, alle nuove tecnologie applicate ai polimeri;
  • Dai nuovi servizi di mobilità intelligente alle nuove piattaforme turistiche integrate;
  • Dai veicoli a moduli coordinabili, alle chat genitore-figlio delle nuove offerte bancarie multicanale.

A 34 eccellenze dell’innovazione sarà consegnato, dal Presidente della Camera dei Deputati On. Laura Boldrini, il prestigioso riconoscimento.

La cultura dell’innovazione degli italiani: breve panoramica

Innovazione e sociale

Per il 51,4% degli italiani i processi di innovazione hanno prodotto nuovi divari sociali, mentre il 47,8% è convinto che abbia contribuito a ridurli. A temere soprattutto i ceti sociali più bassi (66,7%).
Innovazione e lavoro
Il 37,8% degli italiani è convinto che processi di automazione sempre più spinti e pervasivi determineranno un saldo negativo di posti di lavoro. Mentre il 33,5% ritiene che genereranno nuove opportunità in uno scenario di nuovi lavori ancora inesplorato. E il 28,5% crede che a cambiare sarà più la tipologia di lavoro. I più preoccupati, anche in questo caso, gli italiani con un livello socio-economico e istruzione più bassi.

PA digitale

Quasi 1 cittadino su 3 (30,1%) tra quelli che hanno avuto accesso ai servizi digitali, è convinto di non aver ottenuto nessun vantaggio sostanziale, rispetto ai servizi erogati attraversi i canali tradizionali (il 30,7% sottolinea vantaggi connessi ad una maggiore “comodità” di accesso). In generale gli italiani sono favorevoli alla digitalizzazione della PA, ma si aspettano che a ciò corrisponda soprattutto una semplificazione delle procedure (29,1%) e una velocizzazione dei processi (25,5% delle risposte).

Web tax e tassa sui robot

Oltre la metà degli italiani (55%) ritiene opportuno introdurre una legge per tassare i profitti generati in Italia dai più grandi del web, ma è un consenso non uniforme in tutte le fasce di età (tra i più giovani la quota è più bassa). Il 42,1% degli italiani pensa che i robot sottraggono lavoro e non pagano le tasse e questo alla lunga finirà per impoverirci.

Sharing economy

La digitalizzazione disintermedia: per oltre il 70% della popolazione la sharing economy nei sui diversi ambiti di applicazione (turismo, mobilità, housing, ecc.) è una soluzione interessante che consente di risparmiare nell’accesso ad alcuni servizi. Di fronte alla prospettiva di aderire a queste opportunità per integrare il reddito familiare o per avviare un’attività imprenditoriale, la percentuale scende rispettivamente al 55,2% e 52,5%.

Innovazione ed energia

Dall’innovazione arrivano le risposte più importanti per affrontare la sfida della sostenibilità e della progressiva decarbonizzazione. Tra le infrastrutture più gradite agli italiani ci sono i parchi fotovoltaici (82,4%) e i parchi eolici (73,3%). Tra gli impianti non graditi al primo posto le raffinerie di petrolio (77%) e al secondo le centrali elettriche a carbone (76,5%). Infine il Il 65,6% degli italiani è convinto che diventeremo tutti in qualche modo produttori di energia in uno scenario no-grid o smart-grid, dove la produzione di elettricità – e non il solo consumo – diventerà un fatto collettivo.

Sicurezza, libertà: il ruolo del digitale

Le preoccupazioni per la micro-criminalità e la minaccia del terrorismo stanno spostando il pendolo tra libertà e sicurezza verso quest’ultima. Ben vengano allora per gli italiani le tecnologie digitali che garantiscono maggior controllo anche se potrebbero sottrarre qualcosa alla privacy e alla libertà di movimento. Solo il 15,4% degli italiani paventa una possibile riduzione della libertà.


Per seguire l’evento live vai a questo link, ti indirizzerà alla diretta su Facebook.


 
 

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