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Sono i Chief Digital Officer gli agenti del progresso

Chief Digital Officer

Photo by Vek Labs on Unsplash

In quest’ultimo anno si è parlato molto dei CDO, i Chief Digital Officer, professionisti in grado di cavalcare l’onda dell’innovazione e salvare le aziende dall’oblio e “dall’analogico”.
Ma siamo sicuri che alle aziende sia sufficiente questa figura per sopravvivere ed affrontare la digital transformation? O stiamo calcando un po’ troppo la mano dipingendo il CDO quasi come un eroe?

Il CDO figura indispensabile per le organizzazioni. Ma con consapevolezza

Alcuni giorni fa mi è capitato di leggere un articolo sul ruolo del Chief Digital Officer; iniziava così:
“Change is in the air. From Fortune 500 companies to nimble startups, companies of all sizes are embracing the need for digital transformation and creating chief digital officer (CDO) positions.
But rapid change often creates confusion. There is no template for a CDO; it means something different at every company. The CDO position is an anomaly within the organizational design and setup of each company, and if it’s successfully implemented, it will actually disappear within the next five years.”
Ecco, concentriamoci sull’ultima riga: “se la posizione del CDO sarà implementata con successo nell’organizzazione, scomparirà nei prossimi 5 anni“.
Perché questa “condanna a morte” così repentina?
Ovviamente non si tratta di una sparizione in termini di mercato del lavoro.
Il CDO è una figura temporanea per le organizzazioni, aiuta ad abbracciare un cambiamento fondamentale che attraversa l’intera catena del valore e coinvolge ogni funzione aziendale.
Non ha un’azienda fissa. “A CDO is like a king or queen without land” come scrive l’autore dell’articolo sopra citato; è incaricato di una semplice missione: rendere l’azienda digitale. E una volta portata a termine, la missione per quella stessa azienda è conclusa.
Purtroppo gli errori di valutazione per le cose nuove sono sempre dietro l’angolo e anche la professione del Chief Digital Officer è circondata da equivoci. Alcuni esempi?

  • Il CDO è il CDO. Non è ne il CIO e neppure il CTO;
  • Questa figura professionale non passa tutto il suo tempo ad evangelizzare la digital transformation agli eventi;
  • Il CDO deve essere una figura senior.

Per comprendere meglio ed approfondire questi 3 punti ho voluto parlare con un Chief Digital Officer di professione ed approfondire i ruoli e chiarire i dubbi che si sono creati attorno a questa figura. Intorno a coloro che sono stati definiti gli “agenti del progresso“.

Il CDO tra ruoli, metodologie e sfide al cambiamento

Q. Ciao Marco, grazie per avermi dedicato il tuo tempo. Presentati ai lettori di Spremute Digitali. Racconta chi sei e di cosa ti occupi.


A. Ciao, sono Marco Amir El Sayed Fathi, mi occupo di innovazione e di sviluppo startup. Credo nell’innovazione come espressione di un’evoluzione sociale e professionale. Nello specifico attualmente ricopro in un’importante azienda di comunicazione e marketing il ruolo di CDO e digital marketing manager.
La mia missione è condividere il mio know-how e le mie esperienze con chi si appresta a fare questo tipo di lavoro e vuole intraprendere questa strada e con chi vuole lanciare la propria iniziativa imprenditoriale.

Q. Qual è il ruolo del CDO in un’organizzazione?

A. Il CDO ha come ruolo principale quello di guidare la crescita e il rinnovamento strategico di un’impresa trasformando le tradizionali attività analogiche in digitali, con un’attenzione particolare alla creazione di nuovo valore attraverso l’uso intelligente di strumenti digitali, piattaforme, tecnologie, servizi e processi.
C’è molta differenza con il CIO (Chief Information Officer); mentre quest’ultimo ha tradizionalmente supervisionato l’infrastruttura IT di un’azienda al fine di migliorarne l’efficienza operativa, il CDO è più interessato all’implementazione di iniziative digitali che consentano l’innovazione strategica e la trasformazione del business.
Non è un ruolo in cui le skills più importanti sono quelle tecniche, ma si rivelano fondamentali le skills riguardanti l’esperienza nella gestione d’impresa e nella gestione delle risorse perché sono queste che saranno guidate verso il cambiamento aziendale e parteciperanno attivamente all’innovazione.
La figura del Chief Digital Officer deve avere una solida expertise nel mondo digitale e skills che abbiano a che fare con l’innovazione dei sistemi, con la visione digitale d’impresa e con ruoli inerenti al marketing.

Q. Qual è il compito più importante nella professione del CDO e quali sono le sue responsabilità all’interno dell’organizzazione?

A. Il suo compito è quello di coadiuvare: con questo termine si intende il processo di allineamento dell’impresa a quelli che sono gli inevitabili fattori di cambiamento alle necessità di mercato. Quindi stare al passo con la concorrenza, con un mondo sempre più digitalizzato, e per digitalizzato intendo la possibilità di aprirsi a processi cognitivi e mentali differenti da quelli del passato.
Un’altra funzione fondamentale è il supporto al cambiamento strutturale del board in vista della rivoluzione digitale: quest’ultimo infatti potrebbe incorrere in difficoltà nell’approccio con questa innovazione inevitabile.
Poi, siccome questa figura si evolve rapidamente, molte organizzazioni dovranno andare oltre ad una descrizione del lavoro vaga o superata e capire le principali responsabilità per questo ruolo che sono:

  • Definire e implementare la strategia digitale.
  • Essere agente di cambiamento interfunzionale. Il CDO deve essere il leader e l’integratore del processo di trasformazione digitale in azienda fungendo da intermediario tra tutti i ruoli aziendali.
  • Guidare l’innovazione digitale. Generare soluzioni digitali ed innovative per prodotti, servizi, processi, esperienze dei clienti, canali di marketing e modelli di business coinvolgendo il team tutto.
  • Misurare il ROI sui progetti digitali. Il CDO dovrebbe monitorare e riferire i risultati del ROI dei progetti e degli investimenti digitali con l’obiettivo di dimostrare l’impatto delle iniziative digitali ed innovative.
  • Ampliare l’ecosistema dell’innovazione digitale. Costruire, gestire e continuare a far crescere un ecosistema di innovazione digitale interno ed esterno, sfruttando le competenze all’interno e all’esterno dell’organizzazione.
  • Sviluppo del talento digitale. La domanda di innovazione e trasformazione digitale sta attualmente superando l’offerta di talenti qualificati nel mercato e all’interno delle organizzazioni. Il CDO deve quindi lavorare a stretto contatto con le risorse umane per attrarre e mantenere i migliori talenti e per sviluppare capacità digitali all’interno dell’azienda.

Q. Come lavora un CDO? Quali le metodologie per un approccio alla digital transformation?

A. Rispetto alle mie esperienze, la metodologia spesso cambia perché essendo un lavoro che si basa sulle relazioni e sulle abitudini storiche dei lavoratori all’interno di un’impresa, ed essendo le imprese con modelli organizzativi e con metodologie differenti, bisogna riuscire ad adattarsi a quello che è preesistente.
Quindi forse la cosa più importante è lo spirito di adattamento che un CDO (che deve per forza essere una figura senior) deve avere nel riuscire a portare avanti il processo di innovazione e cambiamento.

Q. Perché secondo te il CDO è definito “agente del progresso”?

A. Questa definizione è sicuramente attuale, ma non è certo quella del futuro.
Ad oggi vediamo questo cambiamento come il frutto dell’operato di una persona. In realtà, come abbiamo visto, dovrebbe essere accolto e sviluppato in maniera partecipativa dall’intera azienda o dalla maggioranza del team aziendale.
Il vero motore del cambiamento quello che porterà reali benefici sarà legato alla consapevolezza di tutte le persone all’interno dell’organizzazione.
Non dobbiamo avere paura del progresso. La digitalizzazione è il cambiamento in cui le aziende devono diventare le protagoniste e plasmare il futuro.
Grazie mille Marco!
 

Ringrazio Sara e la redazione di Spremute Digitali per avermi concesso la possibilità di parlare di innovazione e progresso. Con l’auspicio di ispirare nuove organizzazioni ad approfondire questo inevitabile processo di cambiamento e farlo loro affinché vi sia un beneficio per l’impresa stessa.

Marco Amir El Sayed Fathi

www.marcofathi.com

Sono i Chief Digital Officer gli agenti del progresso

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