Startup & Entrepreneurship

Come le startup stanno cambiando il mondo dello sport

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A quegli amici e parenti che spesso mi chiedono cosa avrei voluto fare se non avessi scelto di studiare economia, la risposta è sempre una sola: avrei voluto frequentare l’istituto universitario di scienze motorie (IUSM) al fine di approcciarmi in maniera scientifica alle prestazioni sportive degli atleti.
Seppure alla fine abbia scelto di focalizzare la mia attività professionale nel mondo del business, ho comunque continuato a coltivare questa passione, sia praticando discipline agonistiche (per chi non lo sapesse mi diletto, seppur con scarsi risultati, in manifestazioni agonistiche di ciclismo su strada) che seguendo con profondo interesse tutte le evoluzioni che il mercato ci mette a disposizione.
Il settore dello sport negli ultimi anni ha subito una brusca accelerazione con l’introduzione delle nuove tecnologie. Ciò ha reso fruibile sia ai coach che agli atleti (a prescindere che si tratti di soggetti professionisti o amatoriali) una serie di strumenti per monitorare e migliorare le proprie performance sportive.
Solamente alcuni anni fa storie come quella narrata nel film Moneyball (una squadra di baseball professionista costruita interamente sulla base di statistiche elaborate dopo l’analisi di centinaia e centinaia di terabyte di videoanalisi) sembravano pura utopia; oggi invece giorno dopo giorno vediamo sempre più crescere il binomio sport-tecnologia.
Di seguito voglio soffermarmi su quelle che secondo me sono le 3 startup (alcune già in fase di forte espansione) che maggiormente stanno cambiando o potranno cambiare il modo di fare e studiare sport:

  • Strava: è una startup americana con Head Quarter in Silicon Valley, nata nel 2010 e che a fine del 2015 contava già più di 1 milione di utenti mondiali attivi. Questa piattaforma, fruibile sia in versione desktop che come applicazione mobile, sfrutta la tecnologia Gps di terze parti (di uno smartphone o di device già presenti sul mercato) per tracciare le attività degli atleti (al momento è possibile tracciare oltre 15 differenti discipline sportive).
    Si è affermata sul mercato globale soprattutto perché, oltre che tenere traccia delle proprie prestazioni, permette allo sportivo di confrontarsi con gli altri atleti che nel passato si sono misurati nello stesso segmento o nella stessa attività. È un vero e proprio social network degli sportivi e che, per esperienza personale, posso ammettere che generi dipendenza e un elevato livello di gamification.
    Dal lato business la startup utilizza un modello di business Freemium. L’iscrizione è gratuita e si può beneficiare gratuitamente dei servizi base mentre, se si desidera utilizzare la versione premium, si deve attivare un subscription plan mensile. Il mercato sembra aver dato ragione a questo modello, in quanto il rapporto (dall’ultimo dato a disposizione) tra utenti paganti e utenti totali è di 1 a 5, ben al di sopra di tutte le medie di mercato.

 

  • Xmetrics: è una startup Italiana localizzata in Lombardia (la stessa Regione, con alcuni interventi nel capitale, ne ha finanziato lo sviluppo) ed incubata presso Fabriq. Nata nel 2014 si sta affermando in maniera incisiva, ottenendo interesse e round di finanziamenti sia a livello nazionale che internazionale. Questa startup ha realizzato il più innovativo activity tracker per il nuoto, che consta di un wearable device da posizionare dietro la testa, dotato di auricolari, che permette al nuotatore di misurare numerosi dati biomeccanici. Inoltre mediante l’utilizzo dell’audio il nuotatore sarà aggiornato in tempo reale sui suoi tempi, potendo così usufruire di un coach che lo motivi ad incrementare la propria performance sportiva. Questo sistema oltre ad essere di ausilio durante la prestazione sportiva, permette un’attenta analisi a posteriori che, se abbinata ad un professionista competente, potrebbe fornire importanti informazioni al fine del miglioramento personale.

 

  • Space Exe: startup innovativa, ospitata presso l’incubatore Bic Lazio, ha come core aziendale l’applicazione di una profonda conoscenza della tecnologia Gps nel mondo dello sport.
    Ha sviluppato più di un prodotto, ma quello che forse è il più importante (non per qualità, ma solamente per ambito di applicazione) è senza dubbio il progetto WHEARE.
    Questo progetto miniaturizza la tecnologia Gps e la inserisce all’interno di un parastinco (uno dei migliori presenti sul mercato) da calcio al fine di permettere ai coach e agli atleti stessi di monitorare i dati delle prestazioni (velocità, accelerazione e potenza metabolica) e della tattica (posizionamento accurato dei giocatori in campo) in tempo reale.
    Questi e altri sistemi di monitoraggio Gps per gli sport di squadra devono però ancora scontrarsi con un arretratezza dei regolamenti, infatti talvolta ci si trova in presenza di restrizioni d’uso nelle manifestazioni ufficiali.
    Ho voluto menzionare Spacexe, in quanto ho avuto la fortuna di conoscere il team da vicino e di apprezzarne le capacità tecniche. Sono sicuro e mi auguro che il mercato dia loro il prima possibile un bel riconoscimento.

A confermare la mia impressione, di come il settore sport grazie a Bigdata e Iot nei prossimi anni continuerà ad evolversi, c’è senza dubbio l’ambizioso progetto di Wylab il primo incubatore e coworking focalizzato verticalmente sul segmento Sport Startup. Sono sicuro che grazie alla caratura dei suoi founder avrà un effetto volano molto importante soprattutto in Italia.

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