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Imprenditori italiani: il Team Minardi e gli orizzonti di gloria

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Il secondo contenuto della rubrica dedicata agli imprenditori italiani racconta di Giancarlo Minardi, un ricercatore di talenti che ha saputo scovare i migliori protagonisti delle competizioni automobilistiche grazie alla grande passione per questo lavoro e alle sue capacità manageriali.

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Giancarlo Minardi. Foto di livegp.it


Quella delle scuderie Minardi, per come potrebbe essere raccontata, è una storia meritevole del bianco e nero, una favola che è terminata con la vittoria al GP di Monza, 6 settembre 2020, di P. Gasly, successo che va a coronare per la prima volta il sogno del suo fondatore, Giancarlo Minardi, anche se sotto un nuovo nome.
Quelle che adesso si chiamano Scuderie Alpha Tauri hanno una storia imprenditoriale travagliata, complessa, e moderatamente lontana dalle luci della ribalta.
Se le squadre come Ferrari e McLaren riempiono gli stadi con musica rock e sold out, la Minardi si può immaginare con la luce soffusa di un jazz bar, odore di tabacco e un sottile tocco decadente.
Nonostante questa disparità di finanze, successo e gloria però, ogni settimana, mese e anno, per trent’anni scuderie Minardi, Ferrari, e McLaren’s, si sono ritrovate partecipi dello stesso campo di battaglia, a gareggiare. Questo grazie al carisma di Giancarlo e alla sua più importante capacità: la lungimiranza.

Minardi: la storia di un’eccellenza locale

La sua storia nasce nella concessionaria di famiglia, a Faenza e, dopo aver cominciato una breve carriera di pilota, a tratti destinata a essere fallimentare e culminata in alcune tra gare di rally e raduni storici, trova la sua strada nella gestione di una scuderia emergente nel territorio romagnolo, la scuderia del Passatore. 
Nella Formula Italia dimostrerà ampiamente il suo potenziale, nonché la sua capacità di management, arrivando in soli 2 anni secondo, e l’anno successivo, scuderia campione.
Il Team viene ribattezzato Everest, subito dopo i successi, e nel 75 debutta in Formula 2, contemporaneamente inizia a sviluppare rapporti di collaborazione con la Ferrari; non di rado per un manager le soft skills nel relazionarsi sono cruciali, Minardi ed Enzo Ferrari avevano reciproca stima, simpatia e profondo rispetto, il quale sfociò nell’affidamento alla casa emergente di una Ferrari 312/B3, in modo tale che i giovani talenti italiani potessero essere svezzati.
A venire alla luce è un grandissimo senso d’imprenditoria, tale da scommettere il tutto e per tutto sul ritorno che potessero dare nuove e talentuose leve a quello che era un ambiente in enorme crescita e competizione.
Nel ‘79, dopo svariate stagioni nelle quali le vetture dell’azienda vantavano di componenti Ferrari nei loro progetti, la scuderia Everest, abbandonata dal precedente sponsor, entra nel mondo dei costruttori con il nome di Minardi Team, con risultati strabilianti in Formula 2.


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Inseguire un sogno

Finalmente nel 1985, il debutto in Formula Uno, dove pochi anni dopo, sempre per la reciproca stima che intercorreva tra i due, l’azienda Faentina è stata il primo team privato a ricevere dalla Ferrari dei motori da F1 in concessione. Nonostante questo però, fino alla travagliata cessione dell’attività nel 2005, il team non brillò mai di luce propria.
Non sono mai bastate purtroppo a vincere un GP le capacità manageriali e lo studio dei suoi piloti come persone talentuose e carismatiche, tra gli altri: Fernando Alonso, Giancarlo Fisichella e Jarno Trulli, per citarne alcuni, per i quali la Minardi è stato il trampolino di lancio. E che poi nel corso degli anni hanno dimostrato quanto Giancarlo Minardi avesse ragione, ma che sono sempre stati limitati dalle risorse tecniche del lato costruzioni.
La principale motivazione del continuo fallimento (se di fallimento si può parlare), fu quello di non essere al passo nella ricerca tecnologica (e in secondo luogo, forse anche in maniera più rilevante, di non avere gli stessi fondi) che le star del circuito potevano permettersi. E così, fino alla cessione dell’azienda alla Red Bull, la vittoria è stata per anni solo un sogno.
Nel 2020 però esattamente il 6 settembre, 35 anni dopo, mentre Minardi, ora è specializzato in recruiting e agenzia per piloti cadetti, contro ogni logica e ogni aspettativa, con lo stesso senso di acume che ha contraddistinto per anni il marchio, un pilota degno del retaggio delle scuderie Minardi ha strappato la possibilità al reame dell’irreale.
Per la prima volta la macchina giallo blu è sul tetto del mondo delle corse.
Voi conoscevate la storia di questo underdog della competizione Automobilistica?


💡 Questo articolo fa parte della Rubrica dedicata agli imprenditori italiani, a uomini e donne che hanno fatto la storia. Continua a leggerci per scoprire chi sarà il prossimo ad essere raccontato.
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