Marketing & Communication

Dall'Intelligenza Artificiale prescrittiva, all'impatto sulle imprese: panoramica e dati sull’AI

intelligenza artificiale

Di recente il Web Marketing Festival ha fatto vivere alla città di Rimini, come ogni Giugno che si rispetti, 3 giorni da capitale dell’innovazione, portando il mondo del digitale in Riviera. Dalla fitta agenda di talk ispirazionali, networking e dibattiti sui trend del futuro, sono emersi focus e approfondimenti che hanno corteggiato le principali tematiche del momento: una su tutte l’Intelligenza Artificiale.
Un trend messo a nudo da professionisti del settore con le principali soluzioni presenti sul mercato, casi di successo e applicazioni nel business model delle imprese, e l’impatto anche su ambiti socio-economici.
L’Intelligenza artificiale è già un treno in corsa in diversi settori. Al Festival ne è stato tracciato lo stato di salute dall’Osservatorio Artificial Intelligence del Politecnico di Milano, che ha fotografato la penetrazione proprio dell’IA e delle relative soluzioni, nei differenti comparti di business.

La penetrazione dell’intelligenza artificiale nel business: quali settori?

Non è un mistero che l’Intelligenza Artificiale sia un mercato relativamente giovane nell’esperienza dei mercati italiani, ma la crescente efficacia e rapidità del processamento dei dati sono una parabola ascendente, che si rafforzerà sicuramente nel prossimo futuro.
Scendendo nel dettaglio sono (su un totale di circa 750 casi presi in analisi di imprese per ampiezza di fatturato) i Virtual Assistant/Chatbot (25%), i motori di Recommendation e le Intelligence Data Processing (35%), le soluzioni di IA attualmente più mature e diffuse.
I settori più avanti nell’adozione di queste tecnologie di intelligenza artificiale sono Banking-Finance-Insurance, Automotive, Energia, Logistica e Telecomunicazioni.
Uno sguardo incoraggiante è da tenere sull’apertura verso le Artificial Intelligence da parte di settori come il manifacturing, il fashion, il beauty e l’healthcareorientati in particolare verso l’Intelligent Data Processing, che vede il 9,6% delle imprese adottare questi algoritmi in grado di estrarre informazioni da dati strutturati e non strutturati.
Sulla soglia, con trend positivo per grado di sviluppo e perfezionamento, si affacciano anche le tecnologie dell’assistente virtuale, dell’image e vocal processing e i già citati Chatbot; questi ultimi efficaci e dal crescente impiego in ambito customer care e digital HR.
E ancora, destinati a sorprendere sempre di più nei prossimi anni, in particolare all’interno del mercato E-commerce e Retail, saranno i sopra menzionati motori di Raccomandazione, quelle tecnologie che operano nell’assistenza al processo di vendita online, selezionando prodotti e servizi che interessano maggiormente al cliente, dando così accurato supporto nel processo di upselling.
Si è in attesa di uno slancio positivo invece, per lo sviluppo delle tecnologie applicate al campo dell’analisi dati in ambito cybercrime e analisi dei mercati finanziari. Mentre a fare da fanalino di coda sono, invece, lo sviluppo di veicoli a guida autonoma, di robot e di droni.

L’intelligenza artificiale artefice di un cambio di paradigma

Eredità pesante insomma quella dell’intelligenza artificiale, protagonista assoluta di un importante cambio di paradigma anche all’interno di ambiti differenti, in particolare quello del marketing, come sottolineato durante il Web Marketing Festival da Luisella Giani di Oracle.
Si entrerà maggiormente nell’ottica di operare con Intelligenze Artificialiprescrittive”, in grado cioè di fornire indicazioni accurate per suggerire il messaggio, timing e momento migliori per l’invio di una comunicazione, ad esempio, all’interno di una campagna di email marketing.
Insomma, le intelligenze – umana e artificiale – saranno complementari nel leggere la realtà, il mercato, il cliente, e dare risposte esponenzialmente più accurate.
La rapidità di calcolo e la lettura di agglomerati di dati, sono il valore aggiunto al servizio di chi saprà operare in simbiosi uomomacchina e trarne informazioni accurate; questo tanto in campo business, per fornire agli utenti un’esperienza in tempo reale, specifica e iper-customizzata, quanto in campo sociale, in particolare negli ambiti crescenti dell’accessibilità e dell’healthcare.

L’intelligenza artificiale nella sanità

A farla da padrona nel mondo della “sanità digitale” saranno robot e dispositivi weareable. È stata ancora Luisella Giani che, sul palco della Sala Plenaria, ha dato conto dei passi avanti compiuti dal robot Nora, impiegato con risultati positivi nel processo di riabilitazione al movimento.

 
Giulia Cappagli (Ricercatrice Istituto Italiano di Tecnologia) ha invece avuto occasione di sottolineare l’importanza giocata dalla ricerca scientifica fondata, un metodo che deve necessariamente precedere quello dello sviluppo effettivo delle tecnologie AI.
Dalla premessa agli esempi, la ricercatrice dell’IIT ha presentato due progetti dedicati a bambini con disabilità visiva, ABBI e weDRAW: il primo, un braccialetto in grado dare un feedback sonoro ai movimento del bambino; il secondo, ancora in corso, permetterà lo sviluppo di giochi tecnologici e attività motorie sviluppate in realtà virtuale, accessibili anche a bambini non vedenti, in grado di facilitare l’apprendimento di materie scolastiche.

 
Il profilo di queste nuove tecnologie è stato sotto i riflettori, in occasione del Web Marketing Festival, all’interno della sala Intelligenza Artificiale e dello sguardo di coloro che hanno potuto testare direttamente i device, che makers e imprese innovative hanno portato all’interno dell’Area Espositiva.
Un mix di know-how specializzato, sessioni di casi di studio concreti e vision ispirazionale, per fare il punto sulle intelligenze arificiali, a disposizione di chi saprà coglierle, tra progettualità, ambizione e consapevolezza.


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