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Trend tecnologici, prospettive e riflessioni sul lavoro agile con Andrea Recupero

lavoro agile intervista Andrea Recupero Polycom

Trend tecnologici, prospettive e riflessioni sul lavoro agile con Andrea Recupero

Qualche giorno fa, abbiamo avuto modo di fare una chiacchierata con Andrea Recupero SE Voice South EMEA & BeNeLux di Polycom per parlare di nuovi trend e prospettive in ambito lavoro agile. Quello che è emerso, sono state delle riflessioni su come si stanno ridefinendo gli spazi di lavoro, sulle differenze tra ecosistema europeo e italiano ed infine di come la tecnologia possa supportare e agevolare aziende e lavoratori nell’approccio allo smart working.

Lavoro Agile: Intervista ad Andrea Recupero

Q. Ciao Andrea, piacere di conoscerti e di intervistarti. La prima domanda è la conseguenza delle tante novità di quest’ultimo periodo (DDL lavoro agile, smart working non propriamente smart working di alcune aziende); Vedi l’Italia veramente pronta a questo cambiamento?
A. Ciao, piacere mio. Il tema dello smart working è sempre più sentito, e direi che l’Italia è pronta ad abbracciare le dinamiche del lavoro agile. Le aziende sono più consapevoli che la richiesta di adottare approcci e tecnologie che favoriscano il lavoro agile, è in continua crescita.
Assumere e trattenere talenti, rimane ancora oggi una sfida chiave per molte realtà. Le aziende che offrono maggiore flessibilità e favoriscono la cultura del lavoro agile, hanno e avranno sempre una marcia in più. Ecco perché i manager devono supportare e incoraggiare i loro dipendenti a passare da una cultura di “presenzialismo” a un orientamento che sposi il lavoro flessibile, senza confini spazio/temporali.
Fondamentale a questo proposito per raggiungere il successo, la soluzione sarà offrire ai dipendenti adeguati strumenti di collaboration che li abilitino a lavorare senza difficoltà, nelle varie aree geografiche.
Q. Conosci molto bene l’ecosistema smart working in Europa. Cos’è che nel nostro Paese non fa scattare ancora bene la molla? Quali differenze sostanziali ci sono tra il resto del mondo e l’Italia?
A. A mio avviso, per quanto riguarda il nostro contesto, si tratta di un processo graduale che prevede innanzitutto un cambio culturale, in primis, e poi a livello di adozione tecnologica. Negli ultimi mesi, rispetto all’inizio del 2017, abbiamo assistito ad un cambiamento significativo, che ha visto coinvolta anche la Pubblica Amministrazione. L’Italia è pronta, sì, ma ha bisogno di manovre efficaci per adottare gli strumenti più adeguati.
Ci sono indubbiamente Paesi in cui l’adozione dello smart working è più ampia rispetto a quanto avviene da noi, primi tra tutti i Paesi nordici. L’Italia però, come dicevo, inizia indubbiamente ad adeguarsi: in ambito Enterprise si tratta di abbracciare delle procedure adeguate; in questo senso il recente DDL sul lavoro agile ha introdotto un approccio interessante.
Per fare un esempio alcune PMI e aziende medio grandi hanno già adottato il lavoro agile, anche da remoto. Nella nostra mentalità la produttività è legata al numero di ore lavorate. Il cambiamento culturale prevede che non ci sia necessariamente corrispondenza tra quantità di ore lavorative e produttività.
Lo smart working oggi è un driver e rappresenta un processo irreversibile: bisogna costruire le basi per estendere questo approccio e regolamentarlo. In passato questo passaggio non era agevolato, ora siamo di fronte a un DDL che rappresenta indubbiamente un abilitatore.
Serviva una norma, era assolutamente essenziale regolamentare. La legge è uno step importante e un acceleratore per indicare le linee guida, inoltre non vincola eccessivamente. Rappresenta lo strumento adeguato per proporre lo smart working in azienda e agevolarne l’introduzione con tecnologie efficienti.
Q. Possiamo azzardarci a dire che il 2017 è l’anno del lavoro agile? Come le aziende italiane stanno percependo l’importanza del tema e qual è l’impatto sulle aspettative degli utenti, in termini di sicurezza e agilità?
A. Come dicevamo, il concetto di posto di lavoro è in continua evoluzione e si è oramai affermata la consapevolezza che i dipendenti devono avere a disposizione soluzioni di collaborazione efficaci e immediate, ovunque si trovino. Nei nostri pronostici ad esempio, avevamo previsto che il 2017 sarebbe stato l’anno in cui la video collaboration avrebbe ricoperto un ruolo importante nell’innovazione del posto di lavoro. Confermiamo le previsioni di inizio anno. Confidiamo che il DDL aiuterà la diffusione su larga scala.
Ritengo essenziale trovare il giusto equilibrio tra nuove generazioni di millenials e la forza lavoro esistente. Il lavoro agile è importante dal punto di vista dei dipendenti certo, ma anche delle risorse umane, come punto di forza per attirare i talenti.


Ti sei mai chiesto se le aziende valorizzano il talento e mettono nelle condizioni di lavorare serenamente e in maniera produttiva? Leggi anche I talenti hanno bisogno di veri manager


Se parliamo di procedure, la sicurezza agile è mission critical in ambito Enterprise, necessaria per diffondere lo smart working. Supportare la forza lavoro con strumenti adeguati e soluzioni affidabili, è il primo step necessario per diffondere una cultura agile, a tutti gli effetti.
Stiamo già assistendo all’adozione di pratiche quali blockchain e data encryption, che in qualche modo vanno a prevenire la manomissione di dati di individui e aziende. Con la diffusione di soluzioni cloud-based e l’aumento di attacchi informatici via video e audio, un approccio più analitico e una sicurezza multi-layer sono elementi a cui le aziende dovrebbero pensare da subito, a livello di prevenzione.
Q. Recentemente con la tua azienda è stato diffuso un sondaggio a livello globale che conferma come la flessibilità sia considerata un requisito necessario alle aziende per competere. Potresti riassumere qualche elemento chiave?
A. Secondo una ricerca che abbiamo recentemente diffuso, produttività e lavoro in team risultano decisamente migliori quando i dipendenti possono scegliere dove/come lavorare. Indipendentemente dal luogo, siamo tutti collegati e possiamo mantenere elevata l’interazione con i colleghi, grazie alla video-collaboration.
L’indagine ha rivelato i principali vantaggi e le sfide per i datori di lavoro e i dipendenti, quando si tratta di adottare la cultura del lavoro flessibile. Anche se i risultati variano a seconda del Paese, ci sono tre tendenze chiave che rimangono costanti.

  • La stragrande maggioranza degli intervistati (il 98%) concorda sul fatto che un approccio flessibile al lavoro aumenti la produttività, dal momento che le persone possono scegliere di lavorare dove si sentono più efficienti.
  • Il 92% degli intervistati è d’accordo anche che la tecnologia di video collaboration migliori il lavoro di gruppo. Organizzare meeting coi colleghi via video aiuta a mantenere l’elemento di interazione umana che a volte può mancare quando si lavora in remoto, consentendo quindi ai dipendenti di sviluppare relazioni migliori.
  • Il sondaggio rivela inoltre che il 62% della popolazione attiva mondiale lavora in modo flessibile – oggi più che mai. La trasformazione digitale è in parte responsabile, in quanto spinge le aziende a esplorare nuovi modi di lavorare a ritmi crescenti.

In Europa oltre la metà dei lavoratori intervistati lavora in modo flessibile, spesso. Ciò che è interessante notare è che i due terzi degli intervistati hanno colleghi basati in altri uffici o location (il 78%).
Q. Quali prodotti o tecnologie avete a disposizione per supportare le aziende e gli utenti? Siamo a conoscenza che avete da poco lanciato una soluzione per la video collaboration. Come e quanto la tecnologia impatta su performance e produttività quando parliamo di lavoro agile?
A. La nostra azienda, leader in soluzioni per la comunicazione aziendale, mette a disposizione un’offerta completa di soluzioni di audio e video collaboration.
Abbiamo suite di soluzioni in grado di supportare lo sviluppo del lavoro agile, con tecnologie facili, con interfacce utenti user-friendly, sia per le PMI che per le aziende di grandi dimensioni (on premise, cloud, ibride); soluzioni audio, in grado di garantire standard elevati di video communication per sale medio grandi (es. le huddle room), con integrazione di altri strumenti. Abbiamo appena lanciato una soluzione per la condivisione dei contenuti, per semplificare lo svolgimento dei meeting.
Tra le ultime novità, Polycom RealConnect per Office 365, la soluzione che connette dispositivi di video comunicazione esistenti a Skype for Business consentendo una piena esperienza di video collaboration e di condivisione dei contenuti.
Considerando il numero di lingue diffuse in tutta Europa, è chiaro che l’adozione di tecnologie di collaboration sta facendo grandi progressi nel far sentire colleghi fisicamente distanti, tra loro più “vicini”, con il 91% che dichiara come risultato positivo, di conoscersi meglio, e questa tendenza è vera in tutto il mondo. Il sondaggio mostra che vi è un cambiamento significativo nelle abitudini di lavoro in tutta Europa.
Offrire ai lavoratori la flessibilità, è la chiave per soddisfare il bisogno di un migliore equilibrio tra lavoro, produttività e vita privata.

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