Corporate Innovation

Quali sono le migliori piattaforme di open innovation?

L'Open Innovation permette all'azienda di cercare nuovi stimoli all'esterno della sua realtà. Quali sono le migliori piattaforme per questa opportunità?

Abbiamo parlato spesso del concetto di Open Innovation come processo che permette all’azienda di cercare nuovi stimoli all’esterno della sua realtà. Questo paradigma di innovazione , nato nel 2003, riesce a generare benefici sia per le aziende che per i soggetti esterni coinvolti, che possono ampliare le proprie prospettive e cogliere nuove opportunità di crescita.

Un articolo di Marta Rosi.

Il mercato dell’open innovation tra domanda e offerta

Sicuramente per molti imprenditori percorrere la strada dell’Open Innovation significa uscire dalla propria comfort-zone, e quindi correre dei rischi. Tuttavia, ricercare nuovi stimoli e nuove idee all’esterno della propria realtà, piccola o grande che sia, può offrire grandi opportunità di crescita.

Se da un lato si registra una certa resistenza delle aziende all’implementazione di questo modello di innovazione, dall’altro va crescendo e diffondendosi la consapevolezza del fatto che il mondo del business è sempre più fondato sugli ecosistemi e sulle connessioni virtuose e che si digitalizza sempre più in fretta. Inoltre, sul mercato si sono sviluppate molte startup, spin-off e aziende innovative che necessitano “solo” di una struttura solida che creda e investa in loro.

Ad oggi, quindi, il mercato dell’Open Innovation è animato da una domanda – aziende che cercano nuovi stimoli – e da un’offerta – giovani con idee innovative. A questo punto viene spontaneo chiedersi perché questo modello non sia ancora così diffuso.

Una spiegazione può essere individuata nel fatto che domanda e offerta non si incontrino: basti pensare che le idee non sono oggetti da vendere al mercato. Allo stesso modo, le aziende non possono andare in giro alla ricerca della soluzione innovativa che fa al caso loro.

Come superare il limite della non diffusione dell’Open Innovation?

Per ovviare a questo limite, negli ultimi 10 anni sono state create delle piattaforme digitali che hanno lo scopo di far incontrare i bisogni specifici delle singole aziende (sia PMI che Corporate) con le idee e le soluzioni proposte dagli innovatori per rispondere a queste necessità.

Le piattaforme che offrono questo servizio di matching sono svariate. Ognuna di esse ha però delle caratteristiche distintive, sia nel proporsi agli utenti, sia nel portafoglio di servizi offerti.

Tra tutte le piattaforme di open innovation presenti sul mercato, alcune tra le più rilevanti a livello internazionale, non per ordine di importanza, sono:

  • F6S. Si tratta di una piattaforma digitale focalizzata principalmente sulle startup e sul fundraising. Su di essa le startup, o singoli utenti, possono offrire idee innovative, cercare lavoro, partecipare ad eventi e ampliare la propria rete di conoscenze. Dall’altro lato, le aziende possono offrire posizioni di lavoro, investire in progetti che rispecchino la propria vision e farsi conoscere tra gli utenti.
  • Startup Grind. Questa piattaforma fa particolarmente leva sul potere della community nel connettere individui, apparentemente diversi tra loro, che poi attraverso questa rete possono creare connessioni, arricchire le proprie conoscenze, imparare l’uno dall’altro, collaborare, partecipare ad eventi e conferenze e molto altro.
  • Plug and Play. È una piattaforma di Innovation Management. L’aspetto principale che la differenzia dalle altre è il suo approccio chiaro ed indirizzato ad utenti specifici. Principalmente la piattaforma funge da supporto per tre core activity: potenziamento delle startup, innovazione delle aziende e investimenti fatti dalla piattaforma stessa o da terzi.
  • IdeaScale. Anche questa è una piattaforma digitale di Innovation Management. Si basa sulla condivisione delle idee dei vari utenti e su un modello tipo crowdsourcing che ambisce a permettere agli utenti di votare e commentare le ispirazioni proposte dagli altri. Questa piattaforma quindi, oltre a connettere innovatori e aziende, funge anche da forum e da luogo dove le idee possono essere migliorate e co-sviluppate.
  • Gellify. È una piattaforma nata in Italia che mira a supportare le startup digitali B2B nella loro crescita, sfruttando il know-how, l’ecosistema e la community di startup e aziende che sta creando. Questo supporto alle startup si riflette poi anche sulle aziende, le quali possono sfruttare il network, le idee innovative, i programmi e i progetti presentati per svecchiarsi.

Tutte le piattaforme menzionate sono già sul mercato da tempo e hanno dimostrato di essere risorse utili ed apprezzate da migliaia di utenti.

La new entry tra le piattaforme di open innovation

Una new entry in questo scenario è BlendX. Si tratta di una nuova piattaforma italiana che affianca alle best practice messe in atto dalle piattaforme sopra citate, nuove feature le quali sono il risultato di una ricerca approfondita delle dinamiche nelle piattaforme digitali e delle attuali necessità degli utenti.

La piattaforma, in fase di MVP, ha sviluppato una user experience accattivante e personalizzata che non solo mira a soddisfare un bisogno che gli utenti – startup e tech company da un lato, corporate dall’altro – hanno già manifestato, ma anche a far nascere nuovi stimoli e riconoscere ulteriori necessità, offrendo di pari passo opportunità di risposta veloci ed efficienti.

BlendX, quindi, “connette” e accorcia le distanze – sia fisiche che temporali – tra due mondi che tante volte risultano essere più distanti di quanto dovrebbero.

Quali sono quindi i vantaggi?

Grazie a piattaforme come quelle citate, molte realtà diverse hanno la possibilità di interagire e co-creare, condividendo i benefici e i rischi dell’innovazione.

Inoltre, il principale valore aggiunto di queste soluzioni digitali è che fungono da connettori, ma anche da filtranti. Infatti, per quanto riguarda le aziende, c’è un grande risparmio di tempo e risorse nella fase di ricerca e selezione delle idee e dei progetti in linea con il business e i suoi obiettivi di sviluppo.

Per le startup, invece, si riduce drasticamente il rischio di dover “sparare nel mucchio” alla ricerca di aziende pronte ad ascoltare le proprie idee ed investire nei propri progetti.

Note sull’autore

Marta Rosi

Marta Rosi è studentessa di Economomics and Communication for Management and Innovation, appassionata di Marketing e curiosa del mondo digitale. Determinata e sempre aperta a nuove sfide ed opportunità. Ama viaggiare e conoscere luoghi e persone nuove. Ha partecipato a numerosi progetti all’estero che hanno arricchito il suo bagaglio culturale e personale. 


Leggi anche L’importanza delle piattaforme di matching nell’era dell’open innovation


Per approfondire il tema dell’open innovation:
Open Innovation: di cosa parliamo?

Perché i progetti di Open Innovation falliscono?

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