New Ways of Working

Smart Working: una salvezza per il business

effetti smart working

Quali sono effettivamente gli effetti dello smart working e i benèfici a cui va incontro l'organizzazione in seguita ad una corretta implementazione?

In questi ultimi anni se ne è parlato e scritto tanto. In queste ultime ore ancora di più. Ci sono aziende più strutturate e di ampie vedute che lo hanno già messo in pratica toccandone con mano i benefìci. Altre aziende invece si sono messe in attesa cercando di capire; curiose di studiare le evoluzioni, l’impatto e gli effetti che lo smart working avrebbe avuto sulle organizzazioni e sui lavoratori.

Secondo gli ultimi dati forniti dall’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano lo smart working è stato introdotto per il 58% dalle grandi aziende e per il 16% dalla Pubblica Amministrazione.

In generale nel 2019 è stata riscontrata una crescita pari al 20% rispetto all’anno precedente.

Se qualche perplessità poteva esserci fino a qualche settimana fa, gli ultimi drammatici eventi che hanno investito il nostro Paese sono quantomeno serviti a dissipare dubbi e incertezze al riguardo.

Diciamolo chiaramente: se in queste settimane non si fosse introdotta la modalità smart working (anche se stiamo facendo smart working nel mondo sbagliato) molte aziende avrebbero chiuso i battenti. O peggio obbligato i lavoratori a recarsi comunque sul posto di lavoro, con conseguenze molto rischiose per la battaglia sanitaria che stiamo cercando di combattere.

Mettiamo quindi nero su bianco quali sono effettivamente gli effetti benèfici nell’adottare questa modalità di lavoro, affinché, passato il pericolo (speriamo presto!), tutta la nostra classe imprenditoriale potrà introdurre lo smart working nelle organizzazioni.

Facciamo una premessa…  

Affinché lo smart working possa essere introdotto all’interno di una realtà lavorativa è importante avere prima perfezionato alcune funzioni e pratiche.

Come sempre prima di agire è necessario cambiare l’atteggiamento mentale del Board, e poi dei dipendenti che devono essere sensibilizzati, educati ed ingaggiati.


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Facciamo appello agli strumenti e alle tecniche che ci possono venire in aiuto per accompagnarci in un percorso di change managament come ad esempio i percorsi di coaching il cui scopo è proprio creare consapevolezza.

Predisponiamo poi un piano di comunicazione corporate che sia di supporto e faciliti il dialogo con i dipendenti.

I fronti su cui lavorare sono:

  • Ottimizzazione delle risorse umane;
  • Potenziamento della tecnologia;
  • Monitoraggio costante dei risultati e dei feedback dei dipendenti.

Gli effetti dello smart working: i vantaggi

Veniamo ai benefìci evidenti e misurabili, a cui si può andare incontro introducendo questa buona pratica di lavoro. Volutamente non farò una distinzione tra “vantaggi per il dipendente” e “vantaggi per il datore di lavoro” perché ritengo che, mai come in questo caso, i due emisferi abbiano davvero molti punti in comune.

  • Riduzione dell’assenteismo e delle richieste per ferie e permessi: potendo godere di maggiore autonomia e gestione del tempo, ti sarà più facile programmare visite ed impegni personali.
  • Riduzione dei tempi e dei costi legati al trasporto: il tempo medio giornaliero risparmiato è pari a circa 60 minuti. 60 minuti, 1 ora al giorno per… Leggere un libro o un quotidiano, fare un’allegra colazione in famiglia, truccarti senza fretta, fare formazione, dormire un po’ di più, praticare del sano sport. Hai la libertà di investire il tuo tempo a disposizione.
  • Miglioramento del work-life balance, ovvero del rapporto e della conciliazione tra vita lavorativa e familiare: grazie allo smart working avrai la possibilità di bilanciare i tuoi impegni professionali e personali.
  • Aumento della motivazione personale e dell’engagement: dovendo fare affidamento solo sulla tua capacità organizzativa e lavorando per obiettivi, ti sentirai molto più responsabile del tuo lavoro e della qualità di ciò che proponi. Il dipendente diventa a tutti gli effetti “partner” dell’organizzazione.
  • Aumento della produttività ( circa + 15%): più tempo a disposizione e più motivazione migliorano le tue performance e la tua autonomia.
  • Capacità di attrarre nuovi talenti: riuscire a lavorare in smart working prevede alte capacità organizzative verso sé stessi e verso le tasks di cui dobbiamo occuparci. Solo se si hanno determinate caratteristiche tecniche e di soft skills si può sfruttare a pieno questa modalità lavorativa ottenendo ottimi risultati.
  • Nuova cultura incentrata sul raggiungimento degli obiettivi. Le aziende necessariamente devono cambiare mentalità: da una valutazione basata sulle ore di lavoro e sulla presenza, ad una valutazione delle performance legate al raggiungimento degli obiettivi individuali.

Attraversato questo periodo difficile, chi dirà ancora che lo smart working è inutile o è solo per grandi organizzazioni? Accetto la sfida!

Smart Working: una salvezza per il business

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