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Come strutturare al meglio il tuo team per la crescita sostenibile? La parola a Yara Paoli

intervista Yara Paoli

Intervista a Yara Paoli per conoscere come un'impresa può crescere in modo sostenibile, profittevole, scalabile e difensibile, in occasione di IGTconf21

Italia’s Growth Talent è in corso. Gli interventi sono davvero succosi e non mancano momenti di networking con appuntamenti dedicati al confronto. Direi che il total remote non ha minimamente influito sulla qualità dell’evento.
Di talk interessanti ce ne sono molti, e oltre a quello di Luca La Mesa, President Procter&Gamble Alumni Italia e Social Media Consultant e di Camilla Bellini, Design Blogger (di cui abbiamo raccontato su Spremute Digitali qui ed in questo articolo), c’è un altro intervento che aspetto con grande trepidazione: quello di Yara Paoli Chief Growth Scientist, il 23 di gennaio dal titolo “Come impostare un’organizzazione growth-based” (ore 11 e 45 per chi non volesse perderlo) all’interno della giornata Growth Conference.
Prima dell’inizio di #IGTconf21 ho voluto incontrare virtualmente Yara Paoli per proporle un’intervista e conoscere meglio la sua storia. Yara è un vero tornado di energia e talento e nonostante la giovane età ha una carriera di tutto rispetto, con risultati raggiunti davvero invidiabili.
Vieni a conoscerla e scopri di cosa parlerà ad #IGTconf21. Buona intervista.

Un’impresa può avere una crescita sostenibile: intervista a Yara Paoli

Q. Ciao Yara, benvenuta su Spremute Digitali e grazie per aver accettato l’intervista. Presentati ai lettori, chi è Yara Paoli?

Yara Paoli come impostare un'organizzazione growth based

Yara Paoli, Chief Growth Scientist.

A. Sono una Chief Growth Scientist – ovvero aiuto le start-ups e scale ups, ma anche le imprese più consolidate che vogliono innovare e crescere digitalmente più in fretta ad implementare la scienza, la struttura e la cultura della crescita. Ho 15+ anni di esperienza nella crescita sostenibile e profittevole di startup di successo tra cui bodas.net/matrimonio.com (venduta per 50M), Skyscanner (venduta per 1.4 miliardi di sterline), Preply (attualmente serie A e sotto il mio management, crescita 3X YOY – Year Over Year) e Kolonial (numero uno in Norvegia nell’online groceries retail).

Q. Skyscanner, Preply ed infine Growth OS l’azienda da te fondata, come ognuna di esse ha contribuito alla tua crescita personale e professionale?

A. Ognuna di loro ha contribuito in modo estremamente diverso e profondo. Ho cominciato a lavorare per e con il team fondatore di Skyscanner che ero l’impiegata numero 32, come business development manager per l’Italia… Quando me ne sono andata eravamo più di 1100, praticamente moltiplicati per un x10 ed io ero la global VP of growth, occupandomi del team management un gruppo composto da 350+ persone intorno al mondo.
Di fatto gestivo anche la regione APAC e vivevo a Singapore, luogo dove ho costruito il growth team che ha portato l’Asia a diventare la regione in più rapida crescita per Skyscanner.
L’apprendimento a livello personale e professionale che mi ha dato questa esperienza è stato eccezionale ed unico, ho fatto 10 lavori diversi, passando da essere un individual contributor a una cross-functional leader globale con grandissima responsabilità. Ho imparato in profondità e in ampiezza – marketing, product development, scaling an org, data enablement, international operations… Ma anche l’umiltà, l’empatia, cosa vuol dire essere una leader presente e supportante.
Dopo un’esperienza così puoi solo prenderti del tempo per riflettere e diventare consapevole della tremenda opportunità di crescita che mi è stata data e che, francamente, mi sono anche presa.
A Preply, dove ero interim Chief Growth Officer, ho imparato come condensare i miei 10 anni a Skyscanner in 1 e ho aiutato il team fondatore a costruire un sistema operativo per la crescita. Questo ha voluto dire imparare ad essere un’ottima analista di sistemi operativi fatti di persone, rivedere e re-installare nuovi processi, operazioni, modi di pensare e ragionare ed anche assumere nuovo talento volto ad aiutare l’impresa a crescere e scalare.
Dopo quest’ulteriore esperienza io e i miei colleghi di Growth OS abbiamo capito che c’è un gran bisogno e una grande domanda da parte delle imprese per capire come crescere in modo sostenibile, profittevole, scalabile e difensibile. Per questo abbiamo sviluppato dei sistemi, dei framework e delle masterclass per aiutare startups e scaleups nella difficile sfida che è la sustainable, scalable growth.
Essere un growth mentor per i grandi accelleratori Chinaccelerator e MOX mi ha aiutato a testare e validare concetti rapidamente, poiché lavoro con decine di startups diverse intorno al mondo, in industrie disparate e con founders geniali.
Aggiungendo inoltre la marcia in più e l’ambizione cinese dietro…

Q. Quali sono le metriche più importanti per crescere e scalare un business? Sono anche comportamentali e psicologiche?

A. Per rispondere devo dividere la domanda in due componenti, quella di crescita di prodotto e quella di crescita umana.
Crescita di prodotto: le metriche fondamentale si sviluppano intorno a quattro concetti fondamentali:

  1. il valore specifico che il tuo prodotto crea per il cliente/utente;
  2. l’acquisizione sostenibile di tali clienti;
  3. la ritenzione dei tuoi clienti acquisiti (affinché questa sia sostenibile e come dimostrazione che il tuo prodotto è veramente un buon prodotto);
  4. la monetizzazione (non solo il prezzo a cui vendi il tuo prodotto o servizio, ma anche la volontà da parte dell’utente di pagarti tale prezzo).

La combinazione di questi fattori è la chiave ad un buon set di metriche per la crescita.
Crescita umana: le metriche qui vogliono e devono garantire che stiamo creando un’impresa con un significato e con uno scopo in cui i miei impiegati possono rispecchiarsi e a cui deve importare. Qualcosa che li motivi la mattina ad andare al lavoro (fisicamente o in remoto), a dare il meglio di se, a crescere con l’impresa.
Metriche che misurano la sicurezza psicologica, la chiarezza di direzione, la felicità e coinvolgimento nella missione d’impresa sono fondamentali nella fase scaleup per assicurarsi che le persone nei nostri team possano e vogliano dare il meglio per far crescere l’organizzazione… E anche per assicurarci che ad un crescente numero di impiegati, corrisponda un crescente numero di out-comes. Cosa che spesso non succede nelle realtà che crescono in fretta e non si focalizzano sulla giusta cultura d’impresa.

Q. Quanto conta la struttura e l’organizzazione del team per avere una sana cultura della crescita in azienda?

A. Direi piuttosto che la domanda da porsi è quanto contano la struttura dell’organizzazione e la cultura nel crescere con successo un’impresa.
Per rispondere cito Safi Bahcall, un gran leader che ho avuto l’onore di conoscere quest’anno in un panel ad Oslo (autore di Loonshots).
C’è un detto molto famoso di Peter Drucker in ambito business che dice:

la cultura si mangia la strategia per colazione.

Safi invece argomenta come sia la struttura a mangiarsi la cultura per pranzo.

Il fatto è che è molto più semplice cambiare la struttura di un’organizzazione che la cultura.

E gli effetti sono più immediati. Non sto dicendo di cambiare solo la struttura senza badare alla cultura, anzi. Suggerisco però che la struttura sia un driver importante nell’influenzare come e quanto efficacemente sosteniamo i nostri team nell’esecuzione delle nostre ambizioni di crescita.
Struttura e cultura orientate alla crescita pertanto vanno “attaccate” insieme ed allineate.

Q. Quale tema affronti nel tuo speech ad Italia’s Growth Talent?

A. Nel mio speech per Italia’s Growth Talent che si terrà il 23 di gennaio alle ore 11 e 45 parlerò di come strutturare al meglio il tuo team per la crescita, spiegando perché molte imprese falliscono in questa missione e quale sia una metodologia data-driven e pratica per poter creare la miglior struttura per la nostra startup o scaleup al fine della crescita sostenibile.

Come strutturare al meglio il tuo team per la crescita sostenibile? La parola a Yara Paoli

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